giovedì 20 settembre 2012

Un rito per l'Equinozio d'Autunno


L'equinozio d'autunno è un momento cruciale dell'anno.
Il mito più frequentemente associato a questa data è quello del rapimento di Persefone e del suo andare e tornare dai regni della morte al nostro mondo, regolando così il ciclo delle stagioni; infatti a questa data si celebravano ad Eleusi i Grandi Misteri, per ricordare il ritorno di Persefone dal marito e il dolore di Demetra per l'assenza della figlia...dolore che ammantava il mondo di freddo, ma anche di riposo per la natura stanca.

Lasciando la Grecia e passando al resto dell'Europa, questo è il tempo del raccolto delle messi, dei frutti, dell'uva. Noi adesso vediamo le giornate che si accorciano ed eserciti di marmellate e vasetti di pomodoro forniteci da zie generose, ma fino a poco tempo fa era il momento in cui una grandinata o qualche giorno di maltempo potevano rovinare il raccolto, assicurando così un inverno di carestia, malattia e morte.
Per questo vi presento un rito incentrato sul tema del raccolto, visto in senso interiore: cosa abbiamo accumulato, in questi mesi, che ci assicuri la sopravvivenza nei tempi difficili...non solo del corpo e dello stomaco, ma anche del cuore e dell'anima?


------------------------------------------------------


Tradotto dal Book of Hours dell'Order of the Horae.

Colore: marrone e arancio
Elemento: Terra

Altare: su una tovaglia marrone e arancione, mettere i frutti del raccolto in molti cestini, anche intorno all'altare. Mettere anche una falce, un forcone, un setaccio, e un flagello. Mettere anche ciotole dei quattro antichi conservanti: sale, aceto, vino e miele.

(Chiamare i quarti con falce, forcone, setaccio e flagello).

Est
Spiriti dell'Est, Poteri dell'Aria!
Voi che siete il freddo acciaio della falce,
Voi che siete la lama che separa
L'uno dall'altro,
Vita dalla morte,
Voi che siete il fumo nel vento
E i portatori di una nuova alba,
Siate con noi oggi!

Sud
Spiriti del Sud, Poteri del Fuoco!
Voi che siete il Sole che attraversa il cielo,
Voi che siete i gentili raggi che nutrono il raccolto
Quando l'estate sfuma nell'autunno,
Spingendo le spighe verso il cielo
E facendole diventare dorate,
Siate con noi oggi!

Ovest
Spiriti dell'Ovest, Poteri dell'Acqua!
Voi che siete il sudore che abbiamo dato a questa terra,
Il sangue che la nutrirà,
Le lacrime di gioia che spargeremo nel vedere
L'abbondanza dell'autunno
E sapere che anche quest'anno non soffriremo la fame,
Siate con noi oggi!

Nord
Spiriti del Nord, Poteri della Terra!
Voi che siete il suolo sotto i nostri piedi,
Voi che ci sostenete e ci nutrite,
Voi da cui veniamo,
Voi a cui ritorneremo tutti un giorno,
Noi vi onoriamo in questo giorno.
Siate con noi!

Oggi la Notte e il Giorno sono in equilibrio!
Oggi il lavoro dell'anno si confronta
Contro l'arrivo dell'inverno.
La Vergine con la falce lascia il posto
Alla Bilancia che pesa il raccolto,
I nostri cuori, i nostri desideri, i nostri obiettivi.
In questo giorno, i nostri antenati guardavano il loro lavoro
E guardavano oltre, e sapevano se avrebbero avuto
Abbondanza o fame, se avrebbero condiviso, prestato o chiesto,
Felicità o preoccupazione. Questa è la resa dei conti.
E cosa dobbiamo valutare?
Portate i quattro cibi sacri di Mabon,
Sacri perché ciascuno preserva il raccolto
E permette di nutrirci nel tempo.

(Ci si passa il sale).

Il sale della terra è ricchezza.
Quale ricchezza hai creato o perduto?
L'hai condivisa con gli altri, o l'hai tenuta per te?

(Ognuno parla a turno, poi ci si passa l'aceto.)

Aceto, acido come una cattiva annata,
Che è anche il simbolo del lavoro duro.
Quale lavoro è stato per te una lotta
Ma sei fiero di averlo fatto?

(Ognuno parla a turno, poi ci si passa il vino.)

Vino, gioia di Dionisio,
Simbolo di allegria, di compagnia,
Di gioia e canzoni. Quale gioia
E' venuta a te quest'anno, come un dono inaspettato?

(Ognuno parla a turno, poi ci si passa il miele.)

Miele, sangue di Afrodite,
Che è amore nelle sue molte forme.
Quale amore hai portato a questa tavola?
Cosa ti ha dato l'Amore, e cosa hai dato in cambio?

(Ognuno parla a turno, poi ci si passa il cesto di frutta.)

Questi sono i frutti del nostro lavoro,
Questi sono l'incarnazione dei nostri sforzi,
Questi sono le manifestazioni delle speranze di primavera.
Condividiamoli assieme, sperando per il prossimo anno.
Ma salviamo i semi, perché anch'essi saranno le nostre speranze.
Onore ai nostri antenati, che ci hanno preceduto!
Onore a chi verrà dopo di noi,
E si nutrirà del nostro lavoro!

Nessun commento:

Posta un commento